“Finding Happiness è molto più di un film. E’ un documento rivoluzionario che dimostra che la felicità non è un Utopia. Da vedere e rivedere fino a quando non capisci che il protagonista sei tu.”
–Giacomo Campiotti, Regista, sceneggiatore

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Vedendo “Finding Happiness” , ho sperimentato (o si sperimenta) qualcosa di impalpabile, un flusso di energia che tocca il cuore e lo attiva, mettendoci in connessione con quella parte segreta sepolta in noi che sa aprirsi alle dimensioni dello spirito.
Vedere film come questi è un nutrimento per la nostra parte migliore, uno stimolo a ritrovare la strada.
–Manuela Pompas, giornalista, direttrice magazine www.karmanews.it

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“La visione del film ti lascia un messaaggio profondo di volontà di cambiamento, di ricerca di una felicità possibile per tutti. E’ un film di conoscenza, ma anche un film terapeutico.”
Rossana Buono, Storica dell’arte, Università di Roma – Tor Vergata

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“Finding Hapiness per me è stata come una finestra sul paradiso, quel paradiso che onguno di noi ha dentro ma pensa sempre che non sia raggiungibile. Vedere che su questo pianeta si può vivere nell’armonia e nella gioia apre la mente e il cuore all’entusiamo che avevo quando ero bambino quando il mondo mi sembrava una cosa meravigliosa e tutto sembrava possibile!”
–Luca Pavone, informatica e responsabile sistemi informativi di un’azienda strumentale di Roma Capitale

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“Le immagini e la storia di questo film mettono al centro i valori più profondi dell’uomo e richiamano alla memoria le sue origini “divine”, ricordandogli che la via per realizzare sé stesso è la ricerca della “felicità”. Kriyananda ha realizzato questi valori attraverso la sua vita personale e la sua opera che si manifesta nell’avventura spirituale delle Comunità Ananda, sparse in tutto il mondo.”
–Maria Donzelli – Prof. di Storia della filosofia – Università “l’Orientale” di Napoli

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“Il messaggio di questo film si rivolge a tutti coloro che sono alla ricerca dei valori spirituali, compresi gli intellettuali, i quali possono prendere coscienza della fragilità dei loro strumenti razionali e della forza delle loro potenzialità più profonde per interpretare e trascendere la difficile realtà del nostro tempo.”
–Dominique Bendo-Soupou – Prof. di Geopolitica e docente all’Università di Salerno